top of page

LA TARANTELLA MONTEMARANESEit me

 

​La tarantella è l'anima della nostra terra, essa nasce in tempi remoti, un migliaio di anni avanti Cristo e serviva per scacciare gli spiriti maligni dai posseduti. Il ritmo scandito dalle tammorre favoriva l'entrata in trance dei partecipanti fino allo sfinimento fisico e quindi la liberazione.
A Montella è famosa la leggenda medioevale della "Grotta del Caparrone" (caprone). Si narra che si celebrassero orge e riti satanici dedicati al diavolo, da questo il nome "caprone".
Il paese della tarantella resta però Montemarano, qui i partecipanti, tutti insieme, guidati dal Caporabballo si esibiscono in gesti, passi, grida che si ripetono da sempre e, come sempre, nell'ebbrezza di un buon bicchiere di aglianico, prendono vita piccoli fenomeni che evocano le antiche trance, tra questi quello  della "cuntignosa" che è un vero spettacolo.
La Tarantella Montemaranese esprime la gioia di vivere, la fuga dagli stenti il libero sfogo delle passioni più nascoste. Accompagnata dalle melodie di clarino e fisarmonica, scandite dal ritmo ossessivo di tamburelli, castagnette, la popolazione si getta in danze ora lente, ora sfrenate lungo le strade del paese, sotto il lancio di confetti. Si balla fin quasi allo sfinimento, si corre all'impazzata. Tutto ciò fa parte della cultura del popolo irpino e meridionale.
I festeggiamenti hanno inizio il 17 gennaio, giorno della festa di Sant’Antonio Abate, per terminare, secondo uno schema comune a pochi altri paesi in Italia, con il funerale di Carnevale.
Il rito conclusivo prevede una veglia funebre, officiata dalla moglie e dal figlio di Carnevale, da alcuni capirabballo, e da un prelato che impartisce la benedizione. In seguito il feretro viene portato in uno spiazzo dove viene fatto esplodere.
Ho avuto la fortuna di assistere ad un carnevale a cui partecipava "Achille e i suoi solisti di Montemarano" ebbene quando esausti dopo 15 minuti della sua tarantella lanciò il suo famoso "E chi o murì" capii il senso del suo grido: Non si può morire quando suona la tarantella montemaranese.


Mi piace ricordare a questo punto, anche se lo abbiamo fatto in altro posto del sito, e la cosa non ci deve rattristare, Amato Acquavivola che amava la Tarantella e la suonava meravigliosamente con la sua fisarmonica. Forse S.Pietro si sentiva triste quel 23 novembre 1980! Ciao Amato.

​

tammorra è un grosso tamburo con la membrana di pelle seccata (capra o pecora) tesa su telaio circolare di legno, in genere quello dei setacci per la farina, al quale sono fissati, a coppie, dischetti di latta detti cicere oppure cimbale ricavati dai barattoli usati per la conservazione dei pomodori. Il suo diametro è in genere compreso tra i 35 e i 65 centimetri.
trance stato ipnotico caratterizzato da perdita più o meno completa della coscienza; in esso cadono i medium durante le sedute spiritiche.
caporabballo  Uomini vestiti di bianco, con un mantello rosso, un cappellone lungo bianco e bastone, assomigliano a Pulcinella, fanno da capostipiti nella regolazione del flusso di gente per le strade. Nel passato diventava caporabballo colui che nella società aveva una posizione inferiore e in quei giorni, invece, era il padrone, con il bastone in mano che fungeva da scettro.
contignosa una zitella che smania per avere un uomo ma agli occhi del mondo si finge come mammola e verginella pudica.

​

​

​

​

bottom of page